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Bamba Susso Alla Primavera Del Pisa

Bamba Susso alla Primavera del Pisa

La Romulea comunica il tesseramento del proprio calciatore classe 2002 Bamba SUSSO Con il Pisa Calcio. Il ragazzo in forza della società dal 2018 è riuscito a completare l’iter per il primo tesseramento in FIGC con la Romulea sono nell’autunno del 2019 e da questa stagione sportiva prenderà parte al campionato Primavera 2 con la nuova società professionistica.

Complimenti Bamba!

Il viaggio di Bamba: dal Gambia al gol con la Romulea (da GazzettaRegionale.it)

Scappa dalla guerra e rinasce all’ombra di basilica di San Giovanni. In un calcio sempre più buio la sua storia brilla facendo riflettere

Continuamente sommersi dalla freneticità di una vita riempita da impegni giornalieri, siamo costantemente in movimento, affaccendati tra scuola, università, lavoro, sport e chi più ne ha, più ne metta. Ci lamentiamo della rete internet che non va sul nostro smartphone, dell’autobus che non passa, della pioggia che bagna le nostre scarpe appena comprate. Ci lamentiamo, mentre corriamo, perdendo di vista tanti aspetti di una vita che a forza di essere vissuta frettolosamente assume dei contorni indefiniti, labili, misteriosamente svuotati da una superficialità comune, troppo comune. Ma si sa, in un percorso, frenetico o meno che sia, la meta è importante, ma ciò che più ti forma e ti emoziona, in fin dei conti, è il viaggio, che trova il proprio apice emozionale nelle pause, quando ci sediamo riflettendo su ciò che abbiamo passato, progettando il futuro. Ebbene, ci sono quelle storie che ci fanno fermare, almeno per qualche minuto, mettendo da parte la fretta di tutti i giorni e rendendo la nostra pausa un’oasi dove poter riflettere sul reale valore delle cose. Una di quelle Storie (sì, con la s maiuscola) abbiamo avuto il piacere di conoscerla in un universo molto vicino al nostro, ma che trova i suoi natali in un mondo lontano, quasi impossibile da immaginare per noi frettolosi cronici.

 

Bamba concentrato contro la Tor Tre Teste ©TorrisiBamba concentrato contro la Tor Tre Teste ©Torrisi

 

Molto più di un gol

È sabato, uno di quei classici sabati nuvolosi di fine novembre. Nello storico Campo Roma di Via Farsalo va in scena la partita tra Romulea ed Astrea. Tutto nella norma finché, nel secondo tempo, non si assiste ad una vera e propria esplosione di gioia che parte dal rettangolo verde e che raggiunge le tribune in una frazione di secondo. Una gioia fuori dal comune per un gol che, in fin dei conti, potrebbe essere solo un gol. Ma non è così. A realizzarlo è infatti Susso Bamba, che non appena la rete si gonfia alza le braccia al cielo e lì si capisce che dietro quell’esultanza c’è molto più che un semplice gol. Alza le braccia al cielo e poi va ad abbracciare i compagni come quando dei vecchi amici si rivedono dopo un periodo pieno di difficoltà ormai lasciate alle spalle, il tutto con un sorriso che sembra urlare al mondo: “Ce l’ho fatta”. E, sì, Bamba ce l’ha fatta eccome.

Il viaggio

 

Bamba palla al piede al Candiani ©Torrisi Bamba palla al piede al Candiani ©Torrisi

 

Per comprendere questa gioia folle quanto bella perché sincera e genuina però bisogna spostarsi nel tempo e nello spazio. Ci troviamo nel 2016, in Italia Renzi si dimette da premier mentre la Juventus domina l’ennesimo campionato. Nel frattempo in Gambia, un paese dell’Africa occidentale situato tra le bellezze naturali del Senegal e gli affascinanti abissi dell’Oceano Atlantico, si sta consumando un dramma, l’ennesimo di un continente ricco di storia, fascino e, purtroppo, di guerre. Aprile in particolare è un mese caldissimo. Yaya Jammeh, leader politico del paese, in vista delle elezioni inizia una serie di repressioni violente nei confronti di una popolazione che subisce angherie da decenni. I ripetuti allarmi umanitari parlano di veri e propri esodi verso il nord, soprattutto da parte dei più giovani che, saturi di una situazione ormai insostenibile, decidono di andarsene, camminando verso un futuro. No, non un futuro migliore, ma semplicemente un futuro, qualsiasi esso sia. Uno di questi è proprio l’allora quattordicenne Susso Bamba, che con sé porta un bagaglio fatto di speranze e di passioni. Una in particolare pesa più di tutte: quella per il calcio. In Gambia lui gioca e anche a buoni livelli, ma le violenze e la perdita dei genitori lo costringono a mollare tutto e partire, da solo, con la voglia e la consapevolezza in cuor suo che un giorno sarebbe tornato a fare quello che ogni ragazzo in giro per il mondo dovrebbe avere il diritto di fare, ovvero dare due calci ad un pallone. Inizia il suo percorso, lungo e tortuoso, verso il nord dove, una volta arrivato in Libia, si imbarca per l’Italia, più precisamente a Cotronei in Calabria, raggiunto solo a maggio del 2017.

Il racconto

 

I ragazzi e i tutori che stanno accompagnando Bamba nel suo splendido percorso a Roma presenti al Candiani per supportarlo ©Torrisi I ragazzi e i tutori che stanno accompagnando Bamba nel suo splendido percorso a Roma presenti al Candiani per supportarlo ©Torrisi

 

Da lì poi il trasferimento a Roma dove, nel marzo del 2018, può finalmente riunirsi con l’amore della sua vita, salutato nel suo Gambia e riabbracciato all’ombra del Colosseo, o meglio, di basilica di San Giovanni: “Dopo l’estate ho fatto il mio provino con la Romulea, un’emozione grande: cominciava la mia avventura nel mondo del calcio. In Gambia giocavo come capitano in una squadra della mia città. In Italia ho trovato un modo di allenarsi differente, all’inizio ho avuto qualche problema, dovuto anche alla conoscenza della lingua; però grazie ai compagni e al mister ho presto imparato… il romanesco. Nei primi tempi, in Calabria, ho avuto problemi con la lingua, ma non riuscivo ad andare a scuola per imparare. Per questo, dopo mesi, ho deciso di lasciare il centro di accoglienza e partire per Roma. Qui ho trovato un sistema di accoglienza molto buono: un tutore nominato dal Tribunale per i minorenni, l’accoglienza in casa famiglia insieme a ragazzi stranieri ed italiani, ho ricevuto cure sanitarie, sono riuscito a frequentare corsi di lingua, poi la scuola media e poi il mio primo provino con la Romulea. Oggi frequento una scuola di formazione professionale per operatori della ristorazione, non si sa mai non riesca come calciatore. Roma è una città bellissima. ”. Così esordisce sulle nostre colonne un ragazzo che, dopo averne passate tante, troppe per i suoi 17 anni di età, sorride con i colori amaranto oro addosso. Dal provino a sabato scorso ne passa di tempo però, perché per via delle documentazioni Bamba riesce a tesserarsi solo in questi ultimi giorni. Nel frattempo si allena e fa amicizia con i compagni, i quali lo accolgono a braccia aperte facendogli vivere anche la splendida esperienza dello scudetto. Poi, una volta in regola, entra in campo dalla panchina, nel secondo tempo, tocca il suo primo pallone in una gara ufficiale in Italia e lo trasforma in gol. E ora sì che si spiega la pazza gioia di quella rete fatta contro l’Astrea, sì, ma soprattutto contro la violenza, le difficoltà, la guerra. È lui stesso a dirlo: “È stata una grande emozione segnare il mio primo gol con la Romulea, nella mia prima giornata, appena entrato in campo nel secondo tempo. Era da tanto che mi allenavo con la squadra, ma ho dovuto aspettare molto tempo per ottenere il tesseramento con la FIGC. Il mio tesseramento ha avuto dei tempi lunghi, in quanto sono un minore straniero non accompagnato. Però, oltre ad allenarmi, l’anno scorso ho seguito tutte le partite del campionato della Romulea. Lavittoria dello scudetto mi ha dato ancora più voglia di giocare con la squadra e contribuire al suo successo in questo campionato”. Insomma, quella amaranto oro è una famiglia per lui, che ha riacceso le speranze vestendo questa maglia storica: “Mi sento come in una famiglia, stare con i giocatori e il mister mi rende felice. Ricordo che l’anno scorso, in occasione del mio compleanno, ho ricevuto la borsa della società con magliette, pantaloncini, tute, un regalo bellissimo. Io penso ogni bene dei miei compagni, mi hanno aiutato molto e mi trovo bene con loro; non potrò mai dimenticare come mi hanno accolto e trattato. Grazie a loro ho continuato ad allenarmi, anche quando pensavo di smettere con il calcio, perché non arrivava il tesseramento”. Sono parole che brillano per la felicità fatta di semplicità che emanano e che fanno brillare anche noi, spesso corrucciati senza un motivo, annebbiati dai nostri piccoli, grandi pensieri che ci fanno perdere nel nostro miope universo, quando il mondo è lì fuori, a formare un caleidoscopio di storie e racconti i quali valgono oro. Sì, valgono oro poiché rappresentano un tesoro umano, tanto umano da farci comprendere mondi così lontani eppure, in realtà, così vicini: “Il calcio rappresenta la mia più grande passione, mi ha aiutato a incontrare nuovi amici e fare esperienze insieme a loro, entrando a fare parte di una comunità di ragazzi straordinari. Mi fa sentire bene, mi fa dimenticare tanti problemi e poi, può rappresentare anche il mio futuro. I miei campioni sono Messi, Ronaldo e Zaniolo, tutti attaccanti come me”.

Insomma, una storia pazzesca, fatta di resilienza e voglia di vivere e con un lieto fine, o meglio, con un nuovo inizio, perché questo è l’augurio per Bamba, pronto a rinascere nel rettangolo verde più bello del mondo. E a noi? A noi dopotutto non resta che ringraziarlo, per averci fatto capire che, in fondo, una luce nella vita c’è sempre. Bisogna solo inseguirla.

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